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Riflessioni sul design - intervista con Daniele Gilardi, Design Manager per Nelson Mobilier

Riflessioni sul design - intervista con Daniele Gilardi, Design Manager per Nelson Mobilier

“Il materiale che prediligo usare è il poliuretano espanso, con il quale si possono ottenere forme sinuose ed elevato comfort.” Così Daniele Gilardi condivide la sua preferenza per trovare le soluzioni idonee per i suoi utenti, i saloni di parrucchieri e acconciatori. Formato nell’ambito dell’architettura e del design, Daniele afferma: “il design viene da un’ispirazione che può arrivare dai più disparati oggetti o cose” e, continua, “dopo aver abbozzato un oggetto, penso con quale materiale e tecnologia possa essere realizzato, naturalmente tenendo conto sia della funzione che dell’ergonomia.”

Il migliore esempio del suo approccio? La poltrona Tortue, insignita del premio MCB per l’innovazione. “Credo che, per ora, sia il prodotto più iconico, in quanto abbiamo usato un materiale che abitualmente non veniva utilizzato nel nostro settore e questo ci ha permesso di creare un oggetto con un design molto particolare.” Ma non solo, Daniele conferma il suo approccio al design olistico facendoci notare che Tortue esce dalla produzione "praticamente già finita, da uno stampo, senza necessitare di essere rivestita”.

 Con oltre 38 anni d’esperienza nel settore, Daniele ha ormai delineato un approccio lineare al design dei prodotti Nelson Mobilier “Il mercato è molto mutevole, noi perseguiamo comunque la strada della qualità abbinata ad un design semplice ma raffinato.” Con certi obblighi verso i clienti, acconciatore parrucchieri: “oggi dobbiamo comunque fare i conti con una concorrenza che propone prodotti di basso valore, che possiamo combattere solamente producendo prodotti di elevata qualità su grande scala, questo ci permette di avere un ottimo rapporto qualità prezzo.” 

In questo Daniele affronta sfide che forse le suoi fonti d’ispirazione conoscono meno.  “La mia formazione di designer e la mia curiosità mi hanno portato ad ammirare e seguire grandissimi architetti, quali Tadao Ando, Santiago Calatrava e Frank O. Ghery; anche se noi ci limitiamo a progettare e produrre oggetti di uso quotidiano di ben più piccole proporzioni”.